Il percorso che accompagna i nostri cari nella famigerata terza età è fatto di continui ostacoli e minacce alla salute degli anziani che possono trovare diverse declinazioni a seconda dei casi. In particolare, alcune patologie si contraddistinguono per la loro maggior incidenza proprio sulle persone in età avanzata, come nel caso dell’anemia, che rappresenta una delle condizioni che può colpire con più frequenza questa categorie di persone.
Come si manifesta l’anemia negli anziani e come curarla? Una domanda che richiede un’analisi più approfondita ma che offre anche la possibilità di scendere nei dettagli di una condizione che può portare diversi disturbi sia dal punto di vista fisico che mentale.
Anemia negli Anziani: cause e sintomi
Da un punto di vista scientifico l’anemia si presenta come una condizione patologica dovuta ad una riduzione del numero dei globuli rossi all’interno del sangue. I globuli rossi, dal canto loro, sono responsabili del trasporto di ossigeno in tutti i tessuti dell’organismo; nello specifico, al loro interno si trova una proteina fondamentale per lo svolgimento di questo compito, vale a dire l’emoglobina, il cui componente primario è il ferro ed è proprio per questo motivo che la maggior parte delle anemie sono dovute ad una carenza ferrosa, ma non è l’unico caso.
Ad oggi infatti l’anemia negli anziani e non solo si può segmentare in diverse tipologie, le principali sono:
- Anemia sideropenica
- Anemia aplastica
- Anemia perniciosa
- Anemia falciforme
- Anemia emolitica
In particolare, l’anemia sideropenica è la forma più comune dovuta per l’appunto ad una carenza di ferro; l’anemia aplastica si sviluppa quando le cellule prodotte dal midollo osseo si rivelano danneggiate e dunque incapaci di compiere il proprio ruolo. L’anemia perniciosa indica una condizione dovuta invece alla carenza della Vitamina B12 mentre quella falciforme rappresenta una malattia ereditaria e genetica del sangue; l’anemia emolitica, infine, è una malattia autoimmune che comporta la distruzione dei globuli rossi.
A prescindere dalla tipologia di anemia, nel caso degli anziani abbiamo già sottolineato come la carenza di ferro possa essere la causa principale del problema ma l’aspetto da considerare con maggior attenzione riguarda gli effetti sulla salute dei nostri cari. A tal proposito subentra il tema dei sintomi che rappresentano senza ombra di dubbio il campanello d’allarme più importante da tenere d’occhio in modo da facilitare la diagnosi dell’anemia negli anziani. Tra le principali sintomatologie troviamo quindi:
- Stanchezza
- Affaticamento generale e diffuso
- Pallore della pelle
- Freddezza a mani e piedi
- Fragilità delle unghie
- Vertigini
- Tachicardia
Tutti questi sintomi se presi singolarmente potrebbero sembrare meno seri di quanto in realtà siano nella vita quotidiana, soprattutto se il paziente è anziano; per quest’ultimo, difatti, anche uno soltanto degli elementi elencati sopra si può tradurre in problemi di natura ben più grave. Uno dei casi più evidenti è quello legato alla stanchezza o alla vertigini che possono compromettere seriamente la deambulazione ed aumentare i rischi di cadute, un tema sensibilissimo in ottica salute degli anziani. Vediamo allora di seguito come si esegue una corretta diagnosi dell’anemia e quali sono gli interventi per provare a curarla.
Anemia negli Anziani: diagnosi e come curarla
Come detto, l’anemia negli anziani si manifesta nel momento in cui si registra un calo del livello di emoglobina nel sangue, dovuto ad una riduzione di globuli rossi. Ma quali sono gli indici cui far riferimento per capire se questi valori sono effettivamente bassi? Ad oggi le stime vanno a differenziare i riferimenti per uomini e donne in questo modo:
- Uomini: 4.52 – 5.90 x1012 per litro
- Donne: 4.10 – 5.10 x1012 per litro
Per far sì che si possa avere una visione chiara dell’anemia, invece, occorrerà calcolare tali valori mediante una doppia misurazione: la prima sarà la vera e propria conta degli eritrociti (RBC) vale a dire il numero di globuli rossi veri e propri; la seconda misurerà il rapporto percentuale tra volume del plasma e parte corpuscolare, stabilendo quello che viene definito ematocrito.
In linea generale possiamo sostenere che anche dagli esami del sangue consueti si potranno avere delle piccole indicazioni, soprattutto guardando a sideremia (quantità di ferro nel sangue), ferritina (scorta di ferro dell’organismo) e transferrina (la proteina che ha il ruolo di trasportare il ferro).
Per completare la nostra analisi sull’anemia negli anziani non ci resta che concentrarci sui rimedi per curarla; in questo senso bisogna essere prudenti e consapevoli di un assunto fondamentale: la cura dell’anemia negli anziani trova un alleato formidabile nella prevenzione. A tal proposito allora l’approccio più giusto è quello di ricercare uno stile di vita sano, basato su corretta alimentazione e leggero esercizio fisico laddove possibile. In particolare si dovranno ricercare le fonti di ferro più corpose, ad esempio quelle della carne rossa alternando magari con bresaola o prosciutto crudo. Non solo, in una dieta che vuole scongiurare il rischio di anemia non si possono lasciar da parte uova, legumi e verdure a foglia verde. Per tutte quelle vitamine che non si riuscirà ad assorbire naturalmente, invece, si potrà prendere in considerazione la possibilità di assumere integratori specifici, sempre secondo indicazione medica.
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