Se non tenuta sotto controllo, l’artrosi delle mani può degenerare rapidamente e rendere difficili anche movimenti semplici. Si tratta di una delle patologie più frequenti che colpisce le mani e le dita: è una malattia degenerativa delle articolazioni, tipica degli anziani, che in genere comincia ad insorgere tra i 60 e i 70 anni.
Le articolazioni più colpite dall’artrosi sono quelle delle falangi più esterne, dove ci sono le unghie: molto piccole e sottoposte ad un gran lavoro, queste articolazioni si consumano più facilmente anche perché hanno uno strato di cartilagine molto sottile. Se non trattata adeguatamente l’artrosi può degenerare in fretta, portando chi ne soffre ad avere difficoltà anche nelle attività più ricorrenti della vita quotidiana. Ma come fare per salvaguardare la funzionalità della propria mano?
Diagnosi e conseguenze dell’artrosi delle dita
Per diagnosticare correttamente un’artrosi bisogna innanzitutto rivolgersi ad uno specialista della mano, che opererà un esame ortopedico e, se necessario, richiederà l’ausilio di una radiografia. Le conseguenze di un’artrosi in stato avanzato provocano una riduzione della mobilità dell’articolazione e una sensazione di dolore nelle dita.
Dopo i primi sintomi, a lungo andare, il paziente tende spesso ad adattarsi, perché la mano continua a funzionare bene. Il vero problema è però il dolore: nel momento in cui le articolazioni si indolenziscono bisogna assolutamente trattarle per tempo, perché altrimenti la malattia può portare ad una riduzione della funzionalità della mano e a un progressivo inutilizzo delle articolazioni doloranti.
Come curare l’artrosi alle mani
Esistono diversi tipi di soluzioni per trattare l’artrosi alle mani, dall’approccio conservativo fino, nei casi più gravi, all’operazione chirurgica. È bene comunque tenere presente che attraverso i trattamenti conservativi non è possibile guarire completamente, ma si possono ridurre i disagi. Tra questi rimedi i più diffusi sono legati all’assunzione di farmaci, all’utilizzo di specifici tutori che mettono a posto le articolazioni e soprattutto alla fisioterapia.
Se tali metodi non funzionano e il paziente continua a manifestare un deficit importante bisognerà ricorrere alla chirurgia, finalizzata a restituire il movimento all’articolazione. Le strategie più comuni consistono nell’applicare piccole protesi nelle dita, ma anche nella rimozione del trapezio la cui cartilagine si è consumata, oppure nel ricostruire i legamenti utilizzando parte di un tendine. Dopo l’intervento, in genere la mano viene immobilizzata per una ventina di giorni e, dopo qualche settimana di riabilitazione, il soggetto può subito ritornare ad una vita normale.
Artrosi delle dita: rimedi naturali e magnetoterapia
Esistono dei rimedi naturali per migliorare l’artrosi alle mani? La risposta è sì, ma bisogna ricordare che, allo stesso modo delle terapie conservative, si tratta di soluzioni temporanee che non garantiscono una totale guarigione. Ecco qualche consiglio per alleviare la condizione dei dolori articolari: il primo suggerimento è quello di fare piccoli esercizi per migliorare i movimenti e combattere la rigidità, come aprire e chiudere la mano e muovere le dita. A tal proposito, è bene rivolgersi al medico curante per conoscerne alcuni.
La terapia del caldo e del freddo, attraverso degli impacchi, può aiutare ad alleviare l’artrosi alle mani. La curcuma, famosa per le sue proprietà nutritive e benefiche, contiene vitamina E, vitamina C e B6, ma è anche un antinfiammatorio naturale: inserirla nella dieta può favorire la mobilità. È possibile dare sollievo al dolore anche con massaggi delicati, magari spalmando un unguento a base di aglio del diavolo, una pianta dall’azione antidolorifica.
Ma tra le soluzioni conservative più efficaci in assoluto c’è la magnetoterapia, con la sua capacità di affievolire il dolore e di ritardare il processo degenerativo delle articolazioni. Questa terapia, che costituisce un trattamento aggiuntivo alla terapia farmacologica, consente di alleviare la compressione delle terminazioni nervose delle dita e di migliorare l’irrorazione del sangue all’interno del tessuto cartilagineo.
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