Borsite trocanterica: cosa è e come si cura

Borsite trocanterica cosa è

Più comunemente nota come “borsite dell’anca”, la borsite trocanterica è un problema articolare che interessa soprattutto gli sportivi e le donne: consiste nell’infiammazione della “borsa”, una struttura anatomica a forma di piccolo sacchetto ripieno di liquido, che ricopre appunto il trocantere, protuberanza ossea situata nella parte superiore laterale del femore.

Presenti in tutto il corpo umano, le borse hanno la funzione di attutire gli attriti tra le superfici articolari e i tessuti molli che le circondano. Il sintomo principale della borsite trocanterica è la comparsa di un dolore acuto in corrispondenza della punta dell’osso dell’anca interessata: il dolore può irradiarsi su tutto il fianco, lungo la fascia laterale della coscia. Se l’infiammazione della borsa trocanterica non viene trattata tempestivamente con una buona terapia, il dolore può espandersi in un’area più ampia del bacino, sino alla regione lombare.

Borsite trocanterica: sintomi e cause

Il dolore legato alla borsite trocanterica appare in modo graduale e tende a peggiorare durante la notte, soprattutto se ci si sdraia sul lato interessato dall’infiammazione, oppure dopo essere stati a lungo seduti. Le fitte possono anche compromettere le attività quotidiane, impedendo ad esempio di dormire bene.

Come accennato, la borsite trocanterica tende a manifestarsi più frequentemente nelle donne, superati i 40-50 anni, e nelle persone anziane di entrambi i sessi: gli uomini tendono comunque a soffrirne meno grazie alla diversa anatomia del bacino. Tra i principali fattori di rischio c’è l’esecuzione di attività caratterizzate da movimenti ripetuti, che vanno a sovraccaricare l’articolazione dell’anca. Per un medico specializzato è possibile diagnosticare la borsite trocanterica sulla base dei sintomi lamentati dal paziente, anche se per una valutazione più approfondita potrebbero essere necessari specifici esami, come una radiografia, un’ecografia o una risonanza magnetica.

Trattamenti per il dolore all’anca

Il trattamento della borsite trocanterica è nella maggior parte dei casi di tipo conservativo: il medico può consigliare riposo e l’impiego di farmaci antinfiammatori, oltre a modifiche nello stile di vita e terapie fisiche. Anche la fisioterapia ha un ruolo importante contro la borsite trocanterica: sessioni di stretching mirato ed esercizi impartiti da uno specialista serviranno a rinforzare e rendere più elastici i muscoli che supportano i movimenti dell’anca e della coscia. In alternativa può essere necessaria una iniezione locale una tantum di corticosteroidi e anestetici, da ripetere nel caso di nuove insorgenze dei sintomi dopo 6-12 mesi.

La chirurgia non è quasi mai necessaria: serve soltanto se tutti i trattamenti conservativi sopracitati sono risultati inefficaci, cosa che si verifica comunque raramente. Ridurre il rischio di borsite trocanterica è possibile attraverso buone pratiche di vita e accorgimenti: i soggetti a rischio dovrebbero evitare tutte le attività che impongono movimenti ripetitivi degli arti inferiori e dell’articolazione dell’anca. Anche indossare scarpe comode, di buona qualità, avvalendosi dell’uso di plantari che offrano un buon supporto del piede, può essere decisivo nell’evitare questo disturbo. Come accennato, su consiglio di un fisioterapista, è importante imparare esercizi per aumentare la forza e la flessibilità dei muscoli dell’articolazione dell’anca.

Borsite trocanterica e magnetoterapia

Tra le terapie consigliabili per alleviare infiammazione e dolore all’anca, possono essere utili al paziente la terapia con laser ad alta intensità oppure quella con ultrasuoni o onde d’urto, più adatte quando il problema è diventato cronico. In quest’ottica, la magnetoterapia trova applicazione in molte patologie caratterizzate da dolore e infiammazione, come appunto ogni tipo di borsite. In questa specifica patologia l’utilizzo della magnetoterapia porta ad una riduzione del dolore fino all’eliminazione, in particolare attraverso l’utilizzo dell’alta frequenza, che permette di ritrovare il bioequilibrio della borsa.

Tecnica curativa e riabilitativa sempre più diffusa, la magnetoterapia sfrutta i benefici dei campi magnetici, in grado di esercitare un effetto benefico sull’organismo umano ristabilendo l’equilibrio biochimico delle nostre cellule. Gli impulsi elettromagnetici ripolarizzano la membrana cellulare, rispristinando il funzionamento fisiologico e l’equilibrio energetico.

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