L’anca è uno dei bersagli preferiti dell’artrosi, e non a caso gli esperti parlano di coxartrosi nei casi di infiammazione cronica a carico dell’articolazione dell’anca: ma quali sono gli esercizi da evitare in presenza di questa fastidiosa condizione? La coxartrosi è caratterizzata da una progressiva e inesorabile degenerazione della cartilagine articolare.
Questa malattia si è pian piano affermata tra le più importanti a carico dell’anca, sia per la frequenza con cui si manifesta nella popolazione, sia per la grave invalidità che può provocare. Il dolore, che può manifestarsi a livello inguinale, del gluteo e talvolta irradiato al ginocchio, si può associare ad una certa rigidità articolare. Un connubio che rende sempre più complesse le attività più comuni come camminare, alzarsi dal letto o allacciarsi le scarpe. Caratteristica soprattutto nella terza età, la coxartrosi può interessare anche i pazienti più giovani.
Coxartrosi: diagnosi, prevenzione e rimedi
Per poter garantire al paziente un approccio di tipo conservativo, è fondamentale che la coxartrosi venga diagnosticata con largo anticipo, in modo da trattarla con soluzioni fisioterapiche, infiltrazioni o farmaci. Tra i rimedi per scongiurare l’incombenza di questo fenomeno, che può comunque presentarsi per fattori genetici, il più importante consiste nell’evitare in partenza il sovraccarico delle articolazioni. Gli sport che più di altri tendono a danneggiare le articolazioni, soprattutto superati i 40 anni, sono calcio, rugby, corsa e tennis, se praticati con grande frequenza.
Anche posizioni scorrette e lavori logoranti possono aumentare il rischio di danneggiamento delle articolazioni. Per questo bisogna evitare a tutti i costi l’eccessiva sedentarietà, che porta all’irrigidimento dell’articolazione, stando attenti a scegliere lo sport giusto: nuoto, bicicletta, camminata, pilates, yoga e alcune arti marziali sono tra le attività che aiutano a preservare la salute delle articolazioni. Una dieta sana e una moderata assunzione di sale, alcol e caffè favoriscono un corretto assorbimento del calcio, ideale per nutrire le ossa, e allontanano condizioni di sovrappeso o obesità, alleviando il carico sulle articolazioni. Nel momento in cui sia troppo tardi per un approccio conservativo, comunque, non c’è nulla da temere: le nuove tecniche chirurgiche protesiche, poco invasive e sempre più all’ordine del giorno, permettono un recupero sorprendentemente rapido sino ad un graduale ritorno alle normali attività quotidiane.
Coxartrosi: gli esercizi da evitare
In generale, gli sforzi da evitare sono tutti quelli che richiedono azioni in carico, ripetitive e prolungate nel tempo. Secondo alcuni esperti non esistono movimenti in particolare da cui bisogna sottrarsi: anzi, è proprio la gravità della coxartrosi e della deformazione dell’articolazione a limitare i movimenti. La mobilità articolare, dunque, è fortemente raccomandata. È importante in quest’ottica seguire un programma di esercizi specifici per rafforzare i muscoli e mantenere la mobilità dell’anca. Persino in casi di manifesta artrosi un’attività fisica mirata, in cui l’articolazione non si trovi costretta a sopportare tutto il peso corporeo, è in grado di alleviare il dolore e di migliorare la mobilità dell’articolazione. Bisogna, insomma, ridurre il carico d’appoggio: per questo sì ad una passeggiata in bicicletta piuttosto che a piedi, oppure il nuoto rispetto al tennis o alla corsa.
Coxartrosi e magnetoterapia
La cartilagine dell’anca, proprio quella che si logora in presenza della coxartrosi, ha la funzione di oleare e rendere fluidi i nostri movimenti articolari. Nel momento in cui questa si usura ed assottiglia nascono i primi problemi, che culminano con estremi dolori e difficoltà nei movimenti, fino a costringere il paziente a ricorrere alle protesi. È in questo contesto che entra in gioco la magnetoterapia, una terapia fisica strumentale che sfrutta l’azione dei campi magnetici pulsati. Grazie ai campi magnetici a bassa frequenza, in particolare, si riesce a controllare il dolore generato dalla coxartrosi con una forte azione antinfiammatoria, salvaguardando la funzionalità articolare. Se la coxartrosi viene diagnosticata in tempo e lo stato di salute delle cartilagini non è ancora irrimediabilmente compromesso, insomma, il trattamento con la magnetoterapia può anche permettere al paziente di evitare di ricorrere ad una protesi all’anca.