Quando si parla di dolore cronico si intende una tipologia di sensazione dolorosa che si manifesta in maniera recidiva o continua. Questa definizione, dunque, ci aiuta a comprendere perché talvolta il dolore cronico stesso viene interpretato come una vera e propria malattia a se stante, sebbene nella maggior parte dei casi sia dovuto ad una patologia sottostante in atto.
Inoltre, il dolore cronico è sensibilmente influenzato anche dalla componente psicologica che spesso e volentieri contribuisce ad aumentare i sintomi del problema e a far sì che questi ultimi si protraggano nel tempo.
Per vederci chiaro, tuttavia, in questo articolo andremo nel profondo del tema con un’analisi completa su cos’è il dolore cronico, le cause e i rimedi.
Dolore Cronico: cos'è e cause
Nel paragrafo introduttivo abbiamo già voluto anticipare il significato principale del dolore cronico. Per capire bene cos’è, è necessario però scendere nei dettagli del problema in modo da renderne anche più semplice l’identificazione per una valutazione completa abbastanza oggettiva.
A tal proposito, va specificata innanzitutto la funzione dei recettori nervosi che risiedono nel sottocute; quest’ultimi in gergo medico vengono definiti nocicettori e rappresentano terminazioni di neuroni sensoriali che hanno lo scopo di trasferire la sensazione e lo stimolo doloroso dalla periferia al sistema nervoso centrale.
In particolare, i nocicettori si attivano a seguito di un danno tissutale, ossia a livello dei tessuti, e dunque sono il primo messaggio di allarme nell’ambito del dolore cronico. Per danno ai tessuti si può poi intendere un trauma, un’infezione o un dolore in senso più generale. Volendo chiarire con un esempio molto pratico il meccanismo di percezione del dolore, possiamo guardare a cosa succede quando, ad esempio, avviciniamo la nostra mano ad una fonte di calore molto potente. I nocicettori a quel punto interverranno per far sì che il nostro arto si ritragga automaticamente affinché non si scotti.
Nell’ambito del dolore cronico si verifica una risposta o una percezione eccessiva del dolore che inoltre diventa costante e determina per l’appunto la cronicità del problema. Purtroppo, in taluni casi questa percezione trova cause in patologie di natura ben più gravi come le neoplasie, ma l’elenco è abbastanza profondo per cui possiamo riassumerlo così di seguito:
- Artrite reumatoide
- Ernia al disco
- Fibromialgia
- Osteoartrosi
- Lesioni ai nervi
- Lesioni muscolari
- Nevralgia
In aggiunta poi, come già ampiamente spiegato, va tenuta in considerazione la sfera psichica e mentale che talvolta acuisce il sintomo e lo determina in maniera significativa. Una volta compresa la natura del dolore cronico e le sue possibili cause è bene volgere lo sguardo anche a quelli che possono essere i rimedi e le terapie che si possono intraprendere per alleviarlo.
Dolore Cronico: rimedi
Continuando sul percorso delineato alla fine del paragrafo precedente, andremo ora a concentrarci sui possibili rimedi e le terapie nell’ambito del dolore cronico. In quest’ottica, per meglio specificare quale sia l’approccio più idoneo al fine terapeutico possiamo rifarci ad una particolare terminologia scientifica che definisce “multimodale” il tipo di percorso riabilitativo per contrastare i sintomi e gli effetti del dolore cronico.
Come si può evincere dal termine, il criterio con cui si interviene per alleviare la sintomatologia da dolore cronico passa attraverso diversi “modi” o misure di recupero dalla condizione patologica. Più nel dettaglio, con terapia multimodale si intende un percorso che combinerà utilizzo di farmaci, esercizio fisico, trattamenti psicologici e fisioterapici per tentare di risolvere il problema.
Il motivo è chiaro e appare evidente soprattutto dopo i temi affrontati riguardo alle cause: essendoci diverse ragioni all’origine della sensazione dolorosa, non basterà un solo intervento per il recupero dal dolore cronico ma sarà necessario agire su tutte le componenti che lo caratterizzano. Naturalmente, nei casi patologici più gravi – che come abbiamo visto riguardano principalmente le neoplasie – questo discorso passerà in secondo piano dal momento in cui si darà priorità alla cura della malattia principale.
Infine, volendo scendere nei dettagli dei singoli percorsi possiamo sicuramente dire a proposito del trattamento farmacologico che i farmaci più utilizzati sono i cosiddetti FANS, gli analgesici oppiacei e quelli adiuvanti. Per quanto riguarda invece le mosse “fisiche”, il percorso fisioterapico andrà a lavorare attraverso tecniche di rilassamento, radioterapia, crioterapia, termoterapia, massaggi e tutte quelle misure che giovano anche da un punto di vista psicologico.
Laddove gli interventi appena descritti non dovessero rivelarsi sufficienti, è senza dubbio da tenere in considerazione la possibilità di affidarsi a un completo e dedicato percorso psicologico per limare la sintomatologia dovuta all’aspetto nevralgico.