Epicondilite, rimedi naturali e della nonna: funzionano davvero?

Esistono i rimedi naturali o della nonna legate all’epicondilite?

Nota nel gergo comune come “gomito del tennista”, l’epicondilite è un’infiammazione a carico del gomito che può culminare con una degenerazione dei tendini: ma esistono rimedi naturali per trattare questa patologia? A dispetto del suo soprannome, l’epicondilite può colpire chiunque e non solo chi pratica il tennis: ad esempio, anche gli operai che svolgono lavori pesanti oppure chi passa molte ore al computer può esserne affetto.

In generale, tutte le attività che implicano continui movimenti del polso e del gomito possono essere soggette all’epicondilite. Vediamo esercizi per curarla, le diverse varianti di questa malattia e alcune soluzioni per contrastarla, compresi i più classici “rimedi della nonna”.

Non esiste una singola cura per l’epicondilite: dipende sempre dal quadro clinico del paziente. In generale, il riposo è uno dei primi alleati: in presenza dei sintomi è bene astenersi da qualsiasi attività che li accentui.

Spesso i medici prescrivono una terapia farmacologica, in particolare antinfiammatori, per lenire il dolore. Nelle fasi iniziali, anche l’utilizzo di specifici tutori può dare un certo sollievo al paziente. Per quanto riguarda i rimedi della nonna, tra i più diffusi troviamo l’impiego di impacchi di vario genere, dall’argilla, capace di drenare le sostanze generate dallo stato infiammatorio, sino all’aloe, dalle rinomate proprietà lenitive, al burro di capra, all’arnica montana e all’artiglio del diavolo.

Un sollievo momentaneo per il cosiddetto gomito del tennista è dato dall’utilizzo del ghiaccio, meglio se a cicli per più volte al giorno, specie durante le fasi acute. Difficilmente, tuttavia, il paziente potrà risolvere definitivamente il problema con queste soluzioni. Una delle cure più efficaci in assoluto consiste in un percorso riabilitativo e fisioterapico, volto a ristabilire l’equilibrio muscolare, promuovendo il rinforzo e l’elasticità delle strutture. Un’altra scelta saggia può essere quella di rivolgersi ad un osteopata: l’impartizione, ma anche l’insegnamento al paziente, di specifiche tecniche di massaggio e automassaggio, attraverso una pratica costante possono dare risultati davvero sorprendenti.

A proposito delle soluzioni riabilitative e fisioterapiche, come qualsiasi patologia infiammatoria, l’epicondilite può trarre giovamento dall’effetto terapeutico della magnetoterapia. Si tratta di una pratica sicura e riconosciuta che si avvale dell’utilizzo di campi magnetici per trattare determinate condizioni di salute, a livello di riparazione dei tessuti, infiammazione, edema e dolore.

Nel caso del gomito del tennista, la magnetoterapia permette di ristabilire l’equilibrio biochimico della membrana cellulare, con conseguente riduzione della sofferenza cellulare. I campi magnetici pulsati a bassa frequenza, in particolare, sono indicati per la loro forte azione antinfiammatoria, con un’azione tempestiva sul dolore e sull’edema e un concreto miglioramento nell’attività articolare. Per notare benefici duraturi, è bene sottoporsi al protocollo per la cura dell’epicondilite per almeno una trentina di giorni, per qualche ora al giorno: è necessario inoltre abbinare il trattamento biostimolante ad un periodo di riposo.