Uno degli infortuni peggiori che possa capitare agli anziani è la frattura del bacino; questo evento particolarmente negativo è strettamente connesso all’invecchiamento, dal momento che con l’avvento della terza età iniziano i primi problemi motori e di equilibrio.
L’aspetto peggiore della frattura del bacino negli anziani riguarda i suoi effetti drastici sulla psiche oltre che sul fisico del paziente; non a caso, nella maggior parte dei casi chi soffre di questo infortunio trova difficoltà non solo nel percorso riabilitativo ma anche sotto il punto di vista mentale.
Sono tutti temi che andremo a snocciolare nel corso di questo articolo in cui cercheremo anche di analizzare cause, rimedi e tempi di recupero della frattura del bacino negli anziani.
Frattura del Bacino negli Anziani: cause
Prima di entrare nel dettaglio delle cause che possono comportare la frattura del bacino negli anziani, è bene chiarire di cosa stiamo parlando da un punto di vista anatomico. Il bacino è una struttura ossea che fa da collegamento tra gli arti inferiori del nostro corpo e la colonna vertebrale; spesso in ambito medico viene anche definita regione pelvica, ad indicare la zona situata tra le cosce e l’addome. La sua formazione è costituita da diverse ossa che vengono definite per l’appunto ossa del bacino, unitamente a cavità pelvica, pavimento pelvico e infine perineo; a loro volta poi, le ossa del bacino prevedono le due ossa iliache, l’osso sacro ed il coccige.
Quest’ultima precisazione in merito alla struttura cui ci stiamo rivolgendo è importante per capire al meglio un primo aspetto riguardante la frattura: essendoci diverse ossa all’interno di questa conformazione, è facile intuire come la frattura del bacino possa manifestarsi in diversi punti, ciascuno con una propria complessità.
A tal proposito occorre però dire che la frattura può avvenire secondo diverse modalità, al punto che è possibile identificarne due tipologie: fratture stabili e fratture instabili. Nel primo caso, si indicherà un incidente con un solo punto di rottura, ragion per cui sarà anche più semplice rapportarsi e reagire a questo determinato evento negativo. Dall’altro lato, nelle fratture instabili avremo più punti di rottura, un fattore che complicherà anche tutti i sintomi e i potenziali rimedi.
Ma quali sono le cause che comportano la frattura del bacino negli anziani? Senza alcun dubbio, nella maggior parte dei casi sono le cadute a determinare il verificarsi di questi incidenti. Naturalmente ci stiamo soffermando sulla categoria degli anziani, mentre in linea generale potremmo affermare che altre cause sono incidenti stradali e sportivi (magari in quelle attività che implicano diversi scontri fisici come il rugby).
In assenza di una causa “esterna” possiamo ricercare all’interno della condizione sanitaria dei nostri cari un’ulteriore motivazione o un fattore di rischio in più; è questo il caso dell’osteoporosi che, come sappiamo, è una patologia abbastanza consueta in età avanzata e che va a colpire ed indebolire direttamente le ossa.
A seconda delle circostanze, avremo diversi sintomi per riconoscere la frattura del bacino negli anziani che andremo ad analizzare nel prossimo paragrafo insieme ai possibili rimedi.
Frattura del Bacino negli Anziani: sintomi e rimedi
Il primo sintomo per diagnosticare la frattura del bacino negli anziani è sicuramente il dolore che si manifesterà all’altezza del punto di rottura; di conseguenza, il dolore potrà dare sfogo ad altre sensazioni che ci aiuteranno nel comprendere la natura del nostro problema. In quest’ottica allora potremo riscontrare una zoppia o talvolta una vera e propria incapacità di movimento; in particolare la zoppia non è un reale sintomo ma spesso una “soluzione temporanea” per arginare e lenire la sensazione dolorosa.
Come in tutte le principali fratture, inoltre, non è da escludere la possibilità che si presentino gonfiore e lividi nella zona interessata dalla rottura. Cosa fare allora per una diagnosi efficace e certa? L’indicazione principale è quella di rivolgersi ad un medico specialista per passare alle indagini strumentali, basate su raggi X, TAC e risonanza magnetica.
A questo punto si potrà procedere con gli interventi mirati a risolvere il problema che nel caso di una frattura stabile potrà seguire una terapia conservativa, vale a dire senza necessariamente ricorrere all’intervento chirurgico. Questa tipologia di trattamento sarà basata completamente sul riposo e sul recupero delle proprie capacità motorie attraverso l’utilizzo di diversi ausili per la mobilità, in modo tale da non sovraccaricare la struttura ossea. Diversamente, per le fratture instabili bisognerà quasi sicuramente ricorrere all’intervento chirurgico che potrà avvenire secondo diverse modalità.
Ciò che è certo, per concludere, è che nel percorso riabilitativo successivo al primo trattamento occorrerà rinforzare le proprie ossa andando anche a stimolare il corpo dell’anziano. Via libera dunque a magnetoterapia, fisioterapia e tutta quella serie di esercizi che rafforzano le ossa e favoriscono il recupero delle facoltà motorie e della flessibilità.