Frattura Spalla Anziani: cause e rimedi

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Secondo alcuni studi, le fratture alle spalle ricoprono la terza posizione nella speciale classifica delle regioni anatomiche maggiormente interessate da questo tipo di infortunio. La frattura alla spalla soprattutto negli anziani è difatti uno dei rischi più frequenti per la salute dei nostri cari in età avanzata: a tal proposito, si stima che circa il 5% delle fratture subite dall’uomo riguardi le fratture prossimali dell’omero, che come avremo modo di vedere sono il termine con cui solitamente ci si riferisce a questo problema.

Inoltre, la maggior parte delle casistiche riguarda gli uomini oltre i 65 anni ma sono soprattutto le donne ad essere esposte al problema in un rapporto di 2:1 rispetto al sesso maschile. Numeri a parte, la frattura alla spalla negli anziani può dar vita a diverse complicazioni oltre che compromettere seriamente il normale equilibrio della vita dei nostri familiari.

Scopriamo allora insieme tutto quello che c’è da sapere in merito alla frattura della spalla degli anziani, quali sono le cause, i sintomi e i possibili rimedi.

Frattura Spalla Anziani: cause e sintomi

Come anticipato nel paragrafo introduttivo, quando si parla di frattura alla spalla degli anziani si fa solitamente riferimento alla frattura prossimale dell’omero. Per meglio identificare dal punto di vista anatomico la zona interessata dal problema, ricordiamo che l’omero è l’unico osso del braccio che si costituisce superiormente con la cosiddetta testa, una superficie molto voluminosa ricoperta di cartilagine: questa parte viene per l’appunto chiamata estremità prossimale e rientra nella porzione dell’omero riconosciuta come epifisi.

Tornando al tema della frattura della spalla negli anziani, come in quasi tutte le circostanze di questo genere la principale causa della rottura sarà da ricercarsi nei traumi contusivi: incidenti, cadute o colpi ed urti di intensità elevata potranno facilmente causare questa tipo di infortunio. In particolare, nel nostro caso sono le cadute a richiedere un’attenzione particolare perché come sappiamo gli incidenti domestici sono uno degli eventi sfavorevoli più diffusi durante l’invecchiamento e spesso comportano gravi complicazioni specialmente se colpiscono femore o anca.

Nel caso della spalla invece, il rischio di frattura aumenta e si lega indissolubilmente anche ad un altro fattore, vale a dire l’osteoporosi. Come ben sappiamo, col passare degli anni la densità minerale ossea entra in una fase di graduale declino che rende le nostre strutture sempre più deboli e facilmente soggette a fratture che si possono classificare in due tipologie: composte e scomposte.

Nel caso della spalla e più nello specifico dell’omero prossimale possiamo affermare che la frattura sarà più grave a seconda del numero di frammenti in cui andrà a scomporsi: in linea generale secondo la classificazione di Neer la rottura può comportare la frammentazione da 2 a 4 segmenti. Nel primo caso verosimilmente avremo a che fare con una frattura composta della spalla degli anziani, mentre nel secondo parleremo di frattura scomposta.

La differenza sostanziale consiste nel fatto che per le fratture scomposte è molto più probabile che i frammenti ossei rimangano all’interno del corpo dell’anziano con rischio di necrosi oltre che di lesioni ad altre zone circostanti come i tendini della cuffia dei rotatori.

Passando alla sintomatologia, invece, possiamo sicuramente affermare che i principali segnali di frattura alla spalla negli anziani sono i seguenti:

  • Dolore
  • Gonfiore
  • Presenza di ematomi
  • Rigidità
  • Limitazioni e difficoltà nel muovere il braccio

Insomma, parliamo dei “consueti” sintomi legati alle fratture che dunque anche nel caso della spalla non tarderanno ad arrivare. Una volta diagnosticato il problema con certezza si potrà passare con la valutazione dei trattamenti e dei rimedi; scopriamoli nel paragrafo seguente.

Frattura Spalla Anziani: cure e trattamenti

Come per quasi tutte le principali fratture che riguardano il nostro corpo, anche nel caso della spalla bisognerà valutare l’entità del problema prima di procedere con i vari trattamenti. Tendenzialmente, il primo intervento volto a favorire il recupero da questo infortunio è quello di tipo conservativo; in quest’ottica il primo passo da attuare è quello di immobilizzare l’arto mediante una fasciatura stabile o un tutore.

Questa fase può durare fino alle 4 settimane ma anche qui tocca ripetersi ricordando che ogni episodio avrà un decorso soggettivo e personale. Durante questa fase è possibile inoltre ricorrere ai mezzi farmacologici soprattutto se il dolore non cesserà di intensità e quindi sarà oltremodo limitante per l’anziano; successivamente a questa fase si entrerà necessariamente nel ciclo fisioterapico che avrà l’obiettivo di recuperare l’articolarità della spalla, la forza muscolare e favorire il ripristino di tutte le funzioni motorie legate all’arto.

In pochissimi casi, per concludere, sarà necessario l’intervento chirurgico che avrà quasi sempre a che fare con fratture scomposte e che magari necessitano della mano di un chirurgo anche per rimuovere i frammenti ossei rimasti all’interno del corpo.

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