Funzionalità della Magnetoterapia Alta Frequenza: quali sono

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Una delle pratiche sempre più diffuse nel quadro degli interventi terapeutici per diverse tipologie di dolori è quella della magnetoterapia. Questa terapia si basa sull’applicazione di campi magnetici a cui viene esposto il corpo umano portando benefici per i problemi di natura svariata, siano essi muscolari, articolari, scheletrici.

La modalità con cui si andranno ad eseguire il trattamento possono però variare a seconda dei casi; in questo articolo, ad esempio, ci concentreremo principalmente sulla magnetoterapia ad alta frequenza per comprendere quali sono le sue funzionalità. Naturalmente, prima di entrare nei dettagli del tema tenteremo di fare una panoramica leggermente più ampia per meglio capire la tipologia di cura applicata.

Magnetoterapia ad alta frequenza: cos’è e a cosa serve

I principi di funzionamento che regolano la magnetoterapia ad alta frequenza risiedono nello studio della formazione delle cellule umane. Quest’ultime presentano una carica elettrica a cui si accompagna una seconda e diversa carica che risiede all’esterno dello spazio extracellulare; la differenza delle cariche interna ed esterne costituisce il cosiddetto potenziale della membrana a riposo.

Quest’ultimo col passare degli anni subisce una variazione, spesso a causa dell’invecchiamento ma non solo, andando ad assumere un valore diverso da quello considerato standard. Questa alterazione fa sì che le cellule e i tessuti interessati dal problema inizino irreversibilmente a comportarsi in modo irregolare, ad esempio rallentando il loro processo di rigenerazione in presenza di danni.

La magnetoterapia ha dunque l’obiettivo finale di ripristinare il corretto potenziale di membrana a riposo, conferendo alle cellule anche l’equilibrio necessario per riprendere al meglio le proprie funzioni. Non solo, tra le funzionalità della magnetoterapia rientrano anche la capacità di influenzare il ferro dell’emoglobina, favorendo la circolazione sanguigna e ridurre gli stati infiammatori, alleviando il dolore su cui si interviene.

Ma cosa differenzia la magnetoterapia ad alta frequenza? Sicuramente la tipologia di campo magnetico che si andrà a creare; in particolare in questo caso parleremo di un campo con frequenza compresa tra i 18 e i 900 MHz. La caratteristica principale di questo tipo di trattamento è data dall’intensità molto bassa e risulta particolarmente indicata per la cura delle patologie che riguardano i tessuti molli, oltre che al trattamento di patologie ossee.

Il motivo principale risiede nella capacità della magnetoterapia di riuscire a penetrare nei tessuti con molta facilità, un tratto distintivo che la rende perfetta per alcuni campi di medicina in particolare come ortopedia, traumatologia e reumatologia. È questa una sintesi ridotta davvero all’osso anche perché i programmi in base ai quali si può personalizzare il percorso terapeutico basato su magnetoterapia ad altra frequenza sono davvero tanti: in taluni casi, ad esempio, viene consigliata anche per accelerare il processo di calcificazione ossea, nonostante la bassa frequenza sia più utilizzata in questo particolare dettaglio.

Ma come sfruttare al meglio le funzionalità della magnetoterapia ad alta frequenza? Vediamo di seguito quale sia l’approccio più giusto per questo tipo di trattamento.

Magnetoterapia ad alta frequenza: come e quando farla

Uno degli aspetti più comodi e interessanti della magnetoterapia ad alta frequenza è che può essere eseguita in diverse modalità, da un punto di vista “logistico” potremmo definirlo. Pur riconoscendo l’importanza di affidarsi a centri riabilitativi strutturati e professionali, la magnetoterapia oggi può essere effettuata tramite dispositivi appositi acquistabili o da noleggiare in modo tale da poter eseguire la terapia a noleggio.

Una comodità non da poco che naturalmente dovrà tener conto di tutte le attenzioni del caso: una terapia sarà efficace solo se l’impostazione e la calibrazione del dispositivo sarà fatta in modo corretto andando a settare i giusti programmi e le caratteristiche del soggetto che dovrà beneficiarne.

Per completezza di informazioni, ricordiamo che ad oggi c’è solamente una stima abbastanza attendibile che riguarda il numero di volte in cui ci si potrà affidare alla magnetoterapia ad alta frequenza: solitamente questo numero oscilla tra le 10 e le 30 sedute, a seconda della complessità del problema. Quanto alla durata singola invece della seduta, parliamo di una tempistica di esecuzione che va dai 20 ai 35 minuti.

Come detto, questi parametri sono tutti personalizzabili non a proprio piacimento ma sulla base della tipologia di problema e quindi di riabilitazione che si andrà a cercare. Uno dei tratti comuni di questa terapia, al di là del tipo di programma e di dolore, è che si è dimostrata assolutamente sicura e non invasiva, non ci sono effetti collaterali e non arreca alcun problema o danno in nessun caso.

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