Uno dei dolori più diffuso a livello nevralgico è quello riguardante l’ischialgia, più comunemente riconosciuta come sciatalgia. A prescindere dalla definizione, questo problema rappresenta una delle sensazioni dolorose più gravi che si possa manifestare soprattutto una volta superata la mezza età.
Come avremo modo di vedere nel corso di questo articolo, il principale responsabile del dolore sarà il nervo sciatico a cui si legheranno una serie di elementi che ci aiuteranno a capire le ragioni che si risiedono dietro la manifestazione dell’ischialgia.
Procedendo per ordine, dunque, andiamo a scoprire nel dettaglio a cosa ci riferiamo quando parliamo di ischialgia e quali sono cause, sintomi e trattamenti.
Ischialgia: cause e sintomi
Come anticipato, con il termine ischialgia si fa solitamente riferimento all’infiammazione del nervo sciatico (chiamato anche ischiatico) e per questo motivo spesso si parla di questa patologia utilizzando il termine sciatalgia. Prima di addentrarci nel merito delle cause e dei sintomi occorre fare un breve ripasso sul nervo sciatico, in modo da capirne meglio il suo ruolo e di conseguenza anche gli effetti generati da una sua infiammazione.
Il nervo sciatico è il più lungo del nostro corpo che parte dalla regione lombare del nostro organismo per poi scendere lungo tutto l’arto inferiore fino a raggiungere il piede. Si tratta di un nervo misto perché racchiude i nervi spinali lombari e sacrali, una caratteristica che lo rende fondamentale sia per le funzioni motorie, quindi il controllo dei muscoli, sia quelle sensitive vale a dire il trasporto degli impulsi al sistema nervoso centrale.
Il nervo ischiatico è dunque vitale per le nostre funzioni ma la sua struttura così voluminosa oltre che lunga col passare degli anni può rivelarsi controproducente per il nostro organismo. Tali caratteristiche, difatti, rendono il percorso del nervo ischiatico all’interno del nostro corpo decisamente tortuoso oltre che lungo ed è per questo che soprattutto a partire dai 50 anni in poi il rischio che tale nervo venga compresso o schiacciato aumenta sensibilmente.
Sono queste le eventualità che introducono il tema legato alle cause dell’ischialgia e dunque all’infiammazione del nervo sciatico a cui si legano altri fattori concatenati oltre che una sintomatologia davvero dura da “digerire”. I sintomi principali sono legati al dolore che si presenta con un’intensità molto importante e difficile da contrastare al punto che tutte le funzioni motorie possono seriamente essere compromesse da questa infiammazione. In più, non è escluso che al dolore si accompagnino anche intorpidimento e formicolio, debolezza muscolare e mancanza di sensibilità all’arto.
Come leggermente anticipato in precedenza, tuttavia, la compressione o lo schiacciamento del nervo ischiatico non sono le uniche cause dell’ischialgia ma esistono altri elementi che ne possono favorire la manifestazione. Nell’ordine possiamo riconoscere le seguenti cause:
- Discopatia
- Ernia al disco
- Spondiloartrosi (invecchiamento delle vertebre)
- Listesi vertebrale (scivolamento di una vertebra sull’altra)
- Sindrome del piriforme
- Traumi e cadute
- Errori posturali
Insomma, un quadro di possibilità davvero ampio che naturalmente si lega in maniera importante all’età del paziente: nei soggetti anziani sarà più verosimile immaginarsi un problema legato alle vertebre, mentre in quelli più giovani non è escluso che la causa dell’infiammazione sia da ricercare nelle abitudini posturali scorrette.
Una volta chiarito l’insieme delle cause e dei sintomi dell’ischialgia passiamo ad analizzare quali sono gli interventi e i rimedi più efficaci per superare questa sensazione così dolorosa.
Ischialgia: rimedi e trattamenti
Il primo aspetto da sottolineare nell’ambito dei trattamenti per l’ischialgia è che ogni caso è unico per cui andrà valutato sempre con il proprio dottore la gravità del problema. Detto questo, va anche chiarito come al giorno d’oggi non esistano cure specifiche per il trattamento dell’ischialgia se non tutte quelle che agiscono per lenire il dolore in attesa che il tempo agevoli in maniera naturale il recupero da tale infiammazione.
Da questo punto di vista, sicuramente possiamo intravedere un aspetto positivo nel fatto che nei casi più lievi di ischialgia il problema si risolverà da solo ed in maniera autonoma, a patto naturalmente che non si vada ulteriormente a stressare la regione interessata.
Diversamente e purtroppo nella maggior parte dei casi l’ischialgia presenterà una sintomatologia molto accentuata per cui sarà necessario intervenire affinché il dolore si possa affievolire consentendo quanto meno di riacquisire le facoltà motorie limitate dall’infiammazione. In questo senso si potranno intraprendere percorsi basati su trattamenti farmacologici (mediante i cosiddetti FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, i miorilassanti e i corticosteroidei), o trattamenti fisioterapici. Quest’ultimi in particolare, insieme a magnetoterapia, laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni rappresentano una delle soluzioni di supporto più diffuse perché aiutano a sciogliere la muscolatura rilassando anche i nervi interessati.
Sono tutte operazioni che come anticipato mirano ad accompagnare il paziente lungo il percorso riabilitativo ma non rappresentano una cura immediata. In taluni casi, per concludere, vi è anche la possibilità di ricorrere ad intervento chirurgico ma solamente nelle circostanze più gravi quando tutti gli accorgimenti di cui sopra non hanno offerto alcun segnale di miglioramento.
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