Fibromialgia
È tra le patologie che più difficilmente trova una definizione precisa, per lo meno per quanto riguarda i sintomi e i dolori associati. Ci riferiamo alla fibromialgia, termine che etimologicamente sta ad indicare dolore proveniente dai muscoli e dai tessuti fibrosi.
Si tratta dunque di una patologia che agisce in maniera diffusa lungo tutto l’apparato muscolo-scheletrico causando sofferenza in maniera cronica e rendendo il corpo molto più rigido. Non solo, altri sintomi riguardano anche l’aspetto emotivo e psicologico ma prima di addentrarci negli approfondimenti sul tema, procediamo per ordine cercando di scoprire cos’è la fibromalgia, quali sono le sue cause, i sintomi e i possibili rimedi.
Cos’è la fibromialgia? Quali sono le sue cause?
Come anticipato in apertura di questo articolo, la fibromialgia è un problema di difficile identificazione perché pur agendo fondamentalmente sui muscoli del corpo umano, i suoi effetti inducono un malessere più ampio che va a minare anche la sfera psichica. Una dimostrazione importante di quanto detto è sicuramente rappresentata dal fatto che non conoscendo bene la radice della patologia si fa fatica ad individuare anche le cause.
In quest’ottica gli esperti ragionano per insiemi di fattori, andando dunque ad accorpare tutti quei fattori che possono determinare l’insorgenza di una patologia come la fibromialgia. Fattori che, in sintesi, abbracciano diverse origini: genetica, infettiva, ormonali, traumatica; questo aspetto ha fatto sì che prendesse sempre più piede la concezione che il legame principale di questa patologia sia quello con il cervello ed il sistema con cui quest’ultimo processa il dolore.
A supporto di tale tesi c’è il fatto che la fibromialgia si manifesti spesso a seguito di traumi che influenzano la percezione del dolore del nostro cervello; è vero anche tuttavia che in altre circostanza questa patologia si sviluppa senza che sia possibile identificare la ragione scatenante. Come si fa allora in questi casi a riconoscere tale problema? Difficile interpretarne con certezza i sintomi ma alcuni riferimenti importanti potrebbero aiutarvi a capire la vostra situazione.
FIbromialgia: sintomi e diagnosi
Per riuscire a fare una prima diagnosi e cercare di capire se si soffre di fibromialgia, è possibile concentrarsi su alcuni temi fondamentali che caratterizzano questa patologia. Ad esempio, tutti i casi confermano le seguenti condizioni:
- Dolore cronico e costante
- Muscoli in continua tensione
- Affaticamento facile
- Stanchezza generale
- Rigidità articolare
Nello specifico, alcune zone particolari accentueranno in modo drastico la percezione del dolore: sono i cosiddetti “tender points”, vale a dire quei punti tendinei più sensibili che saranno fondamentali per la diagnosi del paziente. In casi come quello della fibromialgia per avere un’idea definita al 100% del problema si potrà ragionare quasi in maniera inversa, andando ad indagare la presenza di eventuali patologie connesse. Dolori simili a quelli della fibromialgia sono infatti riscontrabili in diverse malattie, per cui bisognerà accertarsi che non vi siano altri problemi di questa natura.
Un altro importante indizio è dato poi dal fatto che questa patologia in particolare non dà risposte positive a seguito della somministrazioni di antidolorifici tradizionali; è questo un dettaglio che ribadisce quanto sia coinvolto l’aspetto cerebrale nella fibromialgia.
Fibromialgia: esistono rimedi?
Quando si tratta di individuare rimedi ad un problema che, come nel caso della fibromialgia, non presenta delle cause definite è sempre difficile. Tale difficoltà è sottolineata anche dal fatto che negli anni questa malattia è stata etichettata sotto forme diverse di volta in volta. Inizialmente infatti si parlava di fibrosite, ossia una malattia infiammatoria muscolare, successivamente come un problema di natura psicologica. Oggi invece la sua classificazione la definisce come una sindrome somatica funzionale, allontanandolo dal concetto di disturbo mentale nudo e crudo.
Per questo motivi tutti i rimedi e le soluzioni alla fibromialgia sono da intendersi come tentativi di arginare un quesito di difficile interpretazione. È però sicuramente corretto affermare che gli interventi mirati al ripristino di un benessere mentale prima che fisico sono assolutamente un buon punto di partenza. I disturbi provocati dalla fibriomialgia infatti sconvolgono il nostro fisico ma agendo sulla psiche, ad esempio eliminando il sonno o inducendo stati di ansia e agitazione.
Le cure che agiscono in direzione contraria a quanto sopra sono senza dubbio quelle basate su antidepressivi e miorilassanti, a seconda della gravità dei casi. Attraverso questi farmaci si andrà a ridurre gli effetti della fibromialgia che creano una condizione di disagio nel paziente, intesi sia come dolori fisici che come alterazioni umorali e percezione dello stress.
Ci sono poi trattamenti non farmacologici che possono accompagnare in maniera funzionale ed intelligente la cura alla fibromialgia. Ci riferiamo alle terapie cognitivo-comportamentali attraverso cui si educa la persona a saper leggere e reagire alle situazioni che si generano nel vissuto quotidiano; oppure ancora all’esercizio fisico o aerobico che, a prescindere dall’importanza rivestita per rinforzare il proprio corpo, rappresenta una dose di svago e distrazione molto concreta.
Non in tutti i casi queste attività potrebbero bastare tant’è che nelle condizioni più gravi il medico specialista potrà anche valutare di prescrivere antiepilettici. In alternativa o in maniera complementare all’assunzione di analgesici e antinfiammatori vanno considerati dispositivi come MyMed Professional che fornisce con una lunga serie di programmi specifici un ausilio efficace ed notevole contro i dolori muscolari e non solo.
In conclusione, nonostante la complessità della patologia è giusto valutare entrambe le facce della medaglia; per cui se è vero che le cause di questa malattia sono poco certe, va anche sottolineato come possano essere diversi gli interventi risolutivi. La fibromialgia inoltre non causa alcuna malattia derivata quindi ci si potrà concentrare sul proprio problema senza il timore di intaccare le altri parti del corpo; l’unico obiettivo dovrà essere quello di migliorare la propria qualità di vita.
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