Prostatocistite: cos’è, cause e rimedi

prostatocistite

Con il passare degli anni e l’avvento della terza età, iniziano ad intensificarsi i primi dolori e disturbi al nostro organismo. In particolare, una delle patologie più fastidiose e spesso sintomo di un problema in essere ben più grave è quella legata all’apparato urinario.

Nel gergo medico esistono diverse condizioni patologiche riferite a questo tema, ma prostatocistite è il termine in particolare che meglio riassume l’insieme di problematiche riscontrabili. Con prostatocistite, infatti, si intende far riferimento all’infiammazione della prostata, dell’uretra prostatica e della vescica; un concetto ampio che riassume molteplici disturbi e che per questo motivo merita un approfondimento dedicato affinché si possa comprendere singolarmente l’entità di ogni malattia.

Vediamo allora insieme cos’è la prostatocistite, quali sono le cause e i principali rimedi.

Prostatocistite: cos'è e cause

Da un punto di vista semantico, il termine prostatocistite appare evidentemente composto da due parole a noi molto più familiari: prostatite e cistite. Nel corso di quest’articolo allora andremo ad analizzare ciascun problema nello specifico in modo da evidenziare tutti i principali dettagli di ciascuna patologia.

In linea generale possiamo affermare sicuramente che entrambe le condizioni esprimono una malattia infiammatoria, ma nel caso della prostatite faremo riferimento ad un problema che colpisce gli uomini (principalmente tra i 25 e i 50 anni di età); al contrario la cistite si riscontra e sviluppa prevalentemente nelle donne, di cui il 10-20% “sperimenta” questa tipologia di infezione almeno una volta nella vita.

Procedendo per ordine, dunque, la prostatite indica un’infiammazione batterica della ghiandola prostatica (più semplicemente prostata) che può avere carattere cronico o acuto. Nel primo caso il processo infiammatorio sarà causato dalla proliferazione dei batteri che attaccano le vie urinarie e la prostata in generale. Volendo fare un breve ripasso anatomico, ricordiamo che la ghiandola prostatica è formata da tessuto fibroso e muscolare ed ha il ruolo primario di produrre ed accumulare liquido seminale, successivamente rilasciato mediante eiaculazione.

Il riferimento alla parte muscolare è importante perché offre un indizio importante dal punto di vista della sintomatologia; il dolore pelvico è infatti uno dei principali segnali dell’infiammazione ma possiamo individuare diversi sintomi come i seguenti:

  • Difficoltà ad urinare (disuria)
  • Bruciore o dolore quando si urina (minzione)
  • Eiaculazione precoce
  • Impotenza
  • Incontinenza
  • Febbre
  • Dolori alla zona genitale

Insomma, in caso di sospetto problema alla prostata bisognerà rivolgere la propria attenzione a tutto l’apparato urinario. Passando invece alla cistite, possiamo praticamente replicare lo stesso discorso applicandolo questa volta alla vescica, la principale “vittima” dell’infiammazione. Ai sintomi descritti poc’anzi si può inoltre aggiungere la possibilità di riscontrare gocce di sangue nelle urine ma dal punto di vista del processo infiammatorio possiamo considerare le stesse dinamiche per entrambe le patologie.

Continuando sulla scia di quanto appena detto, possiamo fare una menzione particolare alle cause della prostatocistite che come abbiamo notato dipendono strettamente dalla presenza di batteri. Nel caso specifico della cistite, solitamente si fa riferimento all’escherichia coli che agisce lungo l’intestino crasso percorrendo tutto il tratto urinario. In alcuni casi gli agenti patogeni possono invece entrare a contatto con il nostro corpo per via ematica, vale a dire mediante il sangue. Ma come trattare queste patologie? Vediamo di seguito le principali cure alla prostatocistite.

Prostatocistite: cure e trattamenti

Nella stragrande maggioranza dei casi la prostatocistite si cura attraverso l’assunzione di farmaci antibiotici, mediante una terapia che duri almeno per 3 settimane ma che in taluni casi potrebbe anche prolungarli ulteriormente. Obiettivo della cura sarà naturalmente quello di eliminare l’agente patogeno dall’organismo risolvendo l’infiammazione e tutti i sintomi ad essa legata; per fare ciò soprattutto nel caso della prostatite si fa riferimento a quei farmaci capaci di penetrare la cosiddetta capsula prostatica ossia la membrana che avvolge la ghiandola.

La terapia non sarà invasiva ma come abbiamo sottolineato potrebbe durare a lungo ed è per questo che in taluni casi alcuni medici preferiscono affidarsi anche a farmaci antinfiammatori per provare ad attenuare i sintomi principali della prostatocistite, aspettando che la patologia faccia il suo decorso in maniera “naturale”. Ad oggi non ci sono prove evidenti che questo approccio funzioni per cui resta a discrezione del proprio medico individuare le modalità di trattamento più efficaci.

Il consiglio migliore e principale in questi casi è quello di agire in anticipo mediante la prevenzione della prostatocistite: in quest’ottica sarà fondamentale assicurarsi di bere molta acqua e in maniera regolare, urinare   con relativa frequenza (per evitare il ristagno nei liquidi nella vescica) e soprattutto fare molta attenzione alla pulizia ed all’igiene personale, detergendo le zone intime anche dopo rapporti sessuali.

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