Vene varicose in gravidanza: come contrastarle

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Gonfiore a livello dei piedi e delle caviglie, con la presenza di vene turgide e bluastre sulle gambe: durante la gravidanza quello delle vene varicose è un fenomeno molto comune, per questo è bene che le future mamme sappiano come contrastarle. Dette anche varici, le vene varicose sono l’espressione di una patologia a carico del sistema circolatorio, legata alla dilatazione permanente della vena, per via dell’alterazione delle sue pareti.

In gravidanza questo fenomeno è spesso accentuato: si stima che fino al 38% delle gestazioni possa esserne interessato. C’è da preoccuparsi? E come comportarsi per prevenire e interrompere questo problema?

Vene varicose in gravidanza: cause e sintomi

Le vene varicose appaiono in rilievo sulle gambe, spesso sul dorso dei polpacci o all’interno, vicino all’inguine: oltre al gonfiore agli arti inferiori, possono causare un senso di pesantezza, pulsazioni, crampi o formicolii a carico delle gambe. Tra le cause delle vene varicose in gravidanza troviamo il rilascio di alcuni ormoni che possono determinare una congestione delle vene, portando al loro ingrossamento. D’altro canto, l’utero che si espande comprime le vene profonde dell’addome, provocando un certo ristagno di sangue e liquidi a livello degli arti inferiori. Questo provoca il tipico gonfiore delle vene, che porta con sé anche dolore e gonfiore di piedi e caviglie.

Si tratta di situazioni fisiologiche, che possono riguardare da vicino ogni donna che aspetta un bambino: generalmente si risolvono dopo il parto e non sono degne di preoccupazione, a parte il fastidio e il disagio provocati. La buona notizia è che in genere diminuiscono tra i tre mesi e l’anno dopo il parto. Seppur rare, possibili complicanze sono legate ad un incontrollato aumento di volume e ad un’estensione delle varici. Da tenere d’occhio anche il possibile fenomeno della trombosi, ossia la formazione di coaguli di sangue, che a loro volta potrebbero causare un’embolia polmonare.

Prevenire le vene varicose in gravidanza: è possibile?

Niente di cui preoccuparsi eccessivamente, ma non per questo bisogna sottovalutare il fenomeno. La patologia varicosa rappresenta una condizione da monitorare con attenzione nella donna in gravidanza: è indispensabile un corretto tempismo nella diagnosi e nel trattamento della malattia, in modo da rallentare il prima possibile l’evoluzione della stessa. Soprattutto nelle donne che presentano ulteriori fattori di rischio, come una debolezza connettivale pregressa o il sovrappeso, la gravidanza può anche rappresentare il trampolino di una malattia venosa permanente.

Soprattutto per chi è a conoscenza di una certa predisposizione alle vene varicose, dunque, è consigliabile sottoporsi ad una visita di controllo vascolare ancor prima della gravidanza: in questo modo gli specialisti potrebbero trattare il problema, eventualmente anche mediante soluzioni chirurgiche mininvasive. Per prevenire o ridurre al minimo le vene varicose durante la gravidanza, le future mamme dovrebbero evitare di stare sedute o in piedi nella stessa posizione per diverse ore, cercando di non incrociare le gambe da sedute e mantenendole sollevate ogni volta che è possibile. No ai tacchi alti, sì agli esercizi fisici regolari, anche leggeri. È consigliabile anche indossare calze elastiche compressive, facendosi suggerire le più adatte a ciascuna esigenza dal medico curante. Un ultimo consiglio, infine, è quello di dormire sul lato sinistro, per alleviare la pressione sulla vena cava inferiore.

Attività fisica, alimentazione e vene varicose

Oltre alle soluzioni già proposte, come accennato, è possibile favorire il lavoro delle vene attraverso l’esercizio fisico e lo sport. Del resto, il trasporto del sangue verso il cuore viene sostenuto principalmente dall’azione dei muscoli delle gambe, la cosiddetta pompa muscolare. In quest’ottica sono fondamentali gli esercizi prenatali, a cominciare da passeggiate, nuoto e bicicletta. Anche l’acqua fredda promuove il trasporto del sangue perché causa una contrazione dei vasi: a questo scopo, sì a pediluvi e docce fredde delle gambe.

L’alimentazione della mamma, poi, gioca un ruolo fondamentale: è bene seguire una dieta ricca di fibre, prediligendo frutta, verdura e alimenti integrali, bere molta acqua ed evitare cibi con un’azione irritante, limitando quindi cacao, pepe, salse molto speziate, frittura o cibi troppo salati e conditi.

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